Esistono diverse tecniche chirurgiche con le quali siamo in grado di creare nuovo osso per ripristinare il volume scheletrico perso in zone di prolungata assenza di denti.
Con questi trattamenti riusciamo ad ottenere le condizioni anatomiche ideali per la riabilitazione protesica fissa su impianti in qualsiasi paziente.

Domande frequenti
Nelle zone in cui si è perso i denti si assiste ad un lento riassorbimento dei tessuti, incluso quello osseo. Se questo processo dura molto tempo, per poter inserire degli impianti in titanio a supporto di una protesi, è necessario
Sono state perfezionate tante tecniche chirurgiche per ottenere aumenmti dei volumi scheletrici. Possiamo dire che tutte hanno in comune l’innesto di tessuto osseo autologo (prelevato da altre sedi dello stesso paziente) e/o eterologo (di origine animale e opportunamente trattato) che viene aggiunto al tessuto osseo basale e stabilizzato mediante viti o chiodini e ricoperto da una membrana di vario materiale, con lo scopo di indurre una differenziazione delle cellule verso la formazione di tessuto osseo.
I risultati sono predicibili in tutti i pazienti ma possono essere influenzati da fattori sistemici (es. diabete), stile di vita (es. fumo, igiene orale). Quindi, è sempre importante essere sottoposti ad un’accurata valutazione clinica e strumentale.
Il tempo necessario affinché il nuovo osso si formi e diventi di buona qualità varia dagli 8 ai 12 mesi. Durante questo periodo non è possibile indossare protesi dentarie che creino compressione sulla zona trattata. Una volta ottenuto il risultato previsto, è possibile inserire gli impianti endo-ossei e, dopo circa 3 mesi di osseo-integrazione, fissare la protesi. Ci sono alcune tecniche chirurgiche che prevedono l’inserimento degli impianti contestualmente alla chirurgia di rigenerazione ossea riducendo i tempi di attesa per la protesizzazione del caso ai soli tempi necessari per la formazione di nuovo osso.